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29 gennaio 2011

Carta dei Servizi all'Infanzia: l'ultimo atto di arroganza da parte dell'Assessore Moioli. Via le compresenze, saltano i rapporti numerici garantiti

Partono gli open day Oramai nei nidi e scuole d'infanzia sono iniziati gli open day. I genitori giungono nelle scuole per iscrivere i propri figli e non gli vengono consegnate le Carte dei Servizi. Un atto di arroganza approvare nella Giunta prenatalizia del 23 dicembre la nuova Carta dei servizi dei nidi e delle scuole d'infanzia. La Carte dei servizi sono elemento fondante dell'accordo tra genitori e amministrazione nella gestione di nidi e scuole d'infanzia. Ci chiediamo come sia possibile approvare i testi in Giunta senza coinvolgere almeno i Consigli di scuola eletti a novembre; senza coinvolgere le educatrici, e senza presentare il testo in commissione consiliare. Una Carta dei servizi che rappresenta, per molti aspetti, una regressione significativa rispetto a quella precedente. Non viene più citato, come standard minimo garantito, il rapporto numerico di 1 a 6 nei nidi e questo è particolarmente grave perché parimenti si sancisce che nei nidi e micronidi in gestione si opera con le stesse modalità dei servizi a gestione diretta. E attualmente il rapporto numerico nei nidi in gestione è di 1 a 8. Saltano le compresenze di 4 ore nei nidi e nelle materne. Se nelle oramai decadute Carte dei servizi, come minimo standard garantito si dichiarava la compresenza dalle 10 alle 14. Nei testi approvati il 23 di dicembre, non si fa più cenno ad alcun tipo di orario.
Gli orari di apertura del Nido rimangono vaghi e nella scuola d’infanzia si insiste nell’apertura 8-9 dannosa per le classi. Nessun riferimento al fatto, oramai assodato, che i singoli Consigli di scuola possano autonomamente gestirsi le aperture e le chiusure. I Consigli di scuola vengono considerati molto poco e si predilige il rapporto diretto con i genitori. Nulla sulle commissioni mensa. Si cancella definitivamente l’esperienza dei Tempi per le Famiglie e non si considera l’apertura pomeridiana dei nidi. Si inserisce nel progetto educativo l’insegnamento della religione attraverso anche il riferimento a fasi temporali, storiche e culturali quali il Natale l’Epifania e la Pasqua. Migliorativo l’aspetto della programmazione educativa, nella definizione degli incontri collegiali, degli incontri con le famiglie e delle relazioni con i servizi territoriali (soprattutto in riferimento ai progetti educativi per i bambini disabili) Non si valorizza però il ruolo della Po. Rimane sempre a mezza via tra il pedagogico e l’amministrativo. E senza questo tutto la programmazione, verifica del progetto educativo e i rapporti con il territorio, potrebbe essere vano!
Moioli ha avuto 5 anni per cambiare la Carta dei servizi all'infanzia. Decide di cambiarla ora, a quattro mesi dalle elezioni, nel silenzio più assoluto e in regime di completa autarchia.